Supporto al popolo afgano
"La complessa situazione afgana, ed in particolare il ritorno alla Sharia nella sua applicazione più integralista, ci fa temere per il futuro delle donne e delle persone Lgbtqa+. Ricordiamo che in Afghanistan esiste la pena di morte per le persone dello stesso genere che intrecciano relazioni, che le violenze e le richieste di asilo verso paesi occidentali non si sono mai interrotte, neanche durante l'occupazione USA.
Come riportato da numerosi quotidiani, le donne afgane sono scese in piazza in nome della libertà e dell’indipendenza, contro il regime dei talebani che vorrebbe riportarle indietro nella storia: divieto di uscire senza un uomo della famiglia, di scegliersi un lavoro, di indossare o meno il burqa, di andare a scuola nelle classi miste, ed il concreto rischio di essere date in moglie prima dei 16 anni, di essere vittime di violenze e imposizioni, di andare, se stuprate, in prigione, di vedere gli omosessuali lapidati
In un post su Instagram di Pietro Turano, portavoce di Gay Center, si legge «Poche settimane fa il giudice talebano Gul Rahim raccontava alla testata tedesca Bild che le donne potranno uscire di casa solo con il permesso per le faccende familiari e domestiche, mentre quelle single verranno perseguitate. Gli omosessuali saranno lapidati, oppure schiacciati sotto il crollo di un muro alto tre metri»
Per dare voce alle donne e alle persone Lgbtqa+ afgane, per rivendicare con loro e per loro il diritto all’autodeterminazione, abbiamo deciso di organizzare un flash mob davanti alla Prefettura di Nuoro, Via Deffenu 60, che terremo il 26 agosto p.v. alle ore 11.30. Una nostra delegazione sarà ricevuta da S.E. il Prefetto con il quale intendiamo condividere le nostre riflessione sulla situazione afgana in generale e le nostre preoccupazioni sul futuro delle donne e delle persone Lgbtqa+"
INCLUSIONE SCOLASTICA e DISABILITA’. NO ALL’ESONERO E ALLA RIDUZIONE DELL’ORARIO DI FREQUENZA
Il Decreto interministeriale n. 182 del 29 dicembre 2020 e le linee guida alla stesura del PEI ( pubblicati il l3 gennaio 2021) sembrano segnare una inversione di rotta rispetto al processo di inclusione avviato dalla L. 517/1977. Il nuovo provvedimento, contemplando la possibilità di esonerare gli alunni e le alunne con disabilità dall’insegnamento di alcune discipline e di ridurre l’orario di frequenza, non tiene conto del fatto che esonero e allontanamento dal gruppo classe ostacolano il processo di socializzazione, di relazione, di comunicazione e di crescita, in una parola di inclusione, e nel contempo mortificano i principi di collegialità e responsabilità che fanno capo ai consigli di sezione/interclasse/classe e ai singoli docenti
Il provvedimento ha suscitato la preoccupazione del CIIS (Coordinamento Italiano degli Insegnanti di Sostegno) e di circa 80 associazioni delle persone con disabilità e malattie rare, le quali si sono costituite nel Comitato#Noesonero denunciando diverse criticità ed in particolare, come evidenziato dal CIIS “ Il nuovo modello di PEI offre anche alcuni spunti positivi, che meritano di essere valorizzati, come il riferimento all’autodeterminazione, il richiamo all’accomodamento ragionevole, l’attenzione al contesto e, in particolare, agli atteggiamenti che influenzano comportamenti e azioni. A ciò si aggiunga che, nel modello di PEI, vi sono punti che necessitano ancora di essere rivisti e/o migliorati, mentre per altri le modifiche dovrebbero essere più radicali:
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l’esonero e la riduzione dell’orario scolastico vanno cancellati;
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il percorso curricolare va ridefinito su un’unica progettazione che deve essere “personalizzata” per ogni alunno con disabilità, al fine di garantire effettivamente il diritto allo studio;
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il GLO va ridefinito, rendendo la famiglia partecipe “a pieno titolo”;
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il PEI deve essere frutto di una condivisione e non soggetto all’approvazione;
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il coinvolgimento dei compagni di classe va sostenuto, valorizzato e potenziato;
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la corresponsabilità di tutti i docenti della classe deve risultare evidente anche nelle azioni di intervento educativo-didattico;
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le tabelle di attribuzione delle risorse vanno interamente riscritte.”
Posizione condivisa dal dr. Salvatore Nocera, uno dei massimi esperti di normativa sulla inclusione scolastica, il quale non solo ha espresso il proprio dissenso e le proprie perplessità, ma anche avanzato richieste di modifica sia durante che dopo la pubblicazione ufficiale dei due documenti ( D.I. e linee guida)
Nell’arco degli ultimi 50 anni tanto si è fatto per garantire il godimento dei diritti alle persone con disabilità e per promuoverne la piena integrazione sociale, scolastica, culturale e lavorativa. La scuola ha notevolmente contribuito al processo, garantendo la crescita individuale, culturale e sociale in un contesto educativo accogliente ed inclusivo. Un contesto educativo che va non solo salvaguardato ma ulteriormente potenziato.
Il pieno diritto all’educazione e all'istruzione vanno dunque preservati e il sistema scuola deve creare le ottimali condizioni di ordine organizzativo, metodologico e didattico tali da garantire la frequenza scolastica per l’intero tempo scuola, senza riduzioni o allontanamenti, di tutti e di tutte.
Cambiare la scuola per cambiare la Sardegna
Abbiamo il piacere di presentare l' articolata riflessione di Danilo Lampis, un nostro collaboratore, sull'abbandono scolastico e sulla povertà educativa in Sardegna e nel nuorese in particolare. Danilo oltre che fotografare la situazione, così come emerge dai dati statistici, e ricercarne le cause, indica, propone e delinea scenari interessanti per il futuro della scuola sarda, chiamando la classe politica ad assumersi l'impegno di una rivoluzione culturale e scolastica per offrire opportunità di crescita, di saperi, di competenze alle giovani generazioni.
Concorso straordinario ed ordinario - Percorsi di accompagnamento
Il Cidi nazionale sta organizzando percorsi di accompagnamento e supporto per la preparazione al concorso straordinario (secondaria di primo e secondo grado, sostegno) e ordinario (infanzia e primaria, secondaria di primo e secondo grado, sostegno), in modalità online.
Tutte le lezioni, ciascuna della durata di circa un’ora, saranno effettuate in Rete in “live streaming”; in data e orario stabiliti si potrà accedere alla piattaforma indicata e seguire l’intervento in diretta, dopo aver effettuato l’iscrizione.
I partecipanti potranno intervenire e fare domande al relatore, a voce o tramite la scrittura in “chat”. Nei giorni successivi alla lezione, si darà la possibilità - a chi si è iscritto e non ha potuto partecipare o a chi vuole rivedere l’intervento - di accedere all'incontro già effettuato tramite un link riservato. A ogni corsista saranno inviati i materiali proposti durante la lezione.
Per partecipare o ricevere informazioni occorre prenotarsi scrivendo a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. o telefonare al 3400697710