Supporto al popolo afgano
"La complessa situazione afgana, ed in particolare il ritorno alla Sharia nella sua applicazione più integralista, ci fa temere per il futuro delle donne e delle persone Lgbtqa+. Ricordiamo che in Afghanistan esiste la pena di morte per le persone dello stesso genere che intrecciano relazioni, che le violenze e le richieste di asilo verso paesi occidentali non si sono mai interrotte, neanche durante l'occupazione USA.
Come riportato da numerosi quotidiani, le donne afgane sono scese in piazza in nome della libertà e dell’indipendenza, contro il regime dei talebani che vorrebbe riportarle indietro nella storia: divieto di uscire senza un uomo della famiglia, di scegliersi un lavoro, di indossare o meno il burqa, di andare a scuola nelle classi miste, ed il concreto rischio di essere date in moglie prima dei 16 anni, di essere vittime di violenze e imposizioni, di andare, se stuprate, in prigione, di vedere gli omosessuali lapidati
In un post su Instagram di Pietro Turano, portavoce di Gay Center, si legge «Poche settimane fa il giudice talebano Gul Rahim raccontava alla testata tedesca Bild che le donne potranno uscire di casa solo con il permesso per le faccende familiari e domestiche, mentre quelle single verranno perseguitate. Gli omosessuali saranno lapidati, oppure schiacciati sotto il crollo di un muro alto tre metri»
Per dare voce alle donne e alle persone Lgbtqa+ afgane, per rivendicare con loro e per loro il diritto all’autodeterminazione, abbiamo deciso di organizzare un flash mob davanti alla Prefettura di Nuoro, Via Deffenu 60, che terremo il 26 agosto p.v. alle ore 11.30. Una nostra delegazione sarà ricevuta da S.E. il Prefetto con il quale intendiamo condividere le nostre riflessione sulla situazione afgana in generale e le nostre preoccupazioni sul futuro delle donne e delle persone Lgbtqa+"